
Per due millenni la Chiesa ci ha raccontato che il re Erode il Grande cercava Gesù per ucciderlo, in quanto aveva paura che potesse detronizzarlo. La domanda sorge quindi spontanea: come poteva Erode, che aveva un esercito regio molto potente con il quale aveva sconfitto tutti i suoi avversari, nonché l’appoggio delle legioni romane, avere paura che un neonato potesse detronizzarlo?
La risposta, che lascerà a bocca aperta molti lettori, possiamo trovarla nei libri dello storiografo ebreo Giuseppe Flavio, che in Guerra giudaica e Antichità giudaiche racconta di una cospirazione avvenuta contro il re Erode, dove venne coinvolta la sua terza moglie, Maria Boeto.
Si trovò che anche Maria, la figlia del sommo sacerdote, era partecipe della congiura; lo svelarono, infatti, i suoi fratelli sottoposti alla tortura (Guerra giudaica I, 599-600).
Giuseppe Flavio ci fa sapere che Maria Boeto era partecipe della congiura e che i suoi fratelli confessarono la sua implicazione. Ci troviamo esattamente nello stesso periodo storico in cui Erode cercava Gesù.
Curiosamente, secondo il vangelo di Matteo, Erode interroga sempre i fratelli e il padre di Maria Boeto, cioè i sommi sacerdoti dell’epoca, per sapere dove sarebbe nato Gesù. Ma perché i fratelli di Maria Boeto avrebbe dovuto sapere dove si nascondeva Gesù?
Per scoprirlo, è necessario approfondire la storia di Maria Boeto. Secondo Giuseppe Flavio, ella era figlia del sommo sacerdote Simone e proveniva da un’importante famiglia sacerdotale: quella dei Boeto.
Stando all’evangelista Luca, anche la madre di Gesù era di stirpe sacerdotale, dal momento che apparteneva alla stessa stirpe di sua cugina Elisabetta, madre di Giovanni il Battista e figlia di sacerdoti:
Vedi: anche Elisabetta, tua parente (in greco syngenes, “della stessa stirpe”, NdA), nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile (Luca 1, 36).
Nel racconto evangelico e nelle opere di Flavio Giuseppe troviamo quindi due donne di nome “Maria” che, in una perfetta sovrapposizione temporale, vale a dire intorno al 5 a.C., sono in relazione sia con Erode il Grande, sia con l’Egitto, dal momento che questo è il paese da dove proviene Maria Boeto e verso dove fugge Maria, madre di Gesù.
Confrontiamo i dati fin qui raccolti con una tabella riepilogativa:
Maria Boethus | Maria madre di Gesù |
Era di stirpe sacerdotale. | Era di stirpe sacerdotale. |
Nel 5 a.C. congiura contro Erode e viene cacciata da Gerusalemme. | Nel 5 a.C. fugge da Erode. |
Proveniva da un famiglia ebraica d’Egitto. | Fugge in Egitto e, come vedremo, proveniva dagli oniadi, una famiglia ebraica d’Egitto connessa con Simone Boeto e i suoi discendenti. |
I dati sembrano fin a qui coincidere perfettamente. È possibile che Maria Boeto e Maria madre di Gesù fossero la stessa persona oppure si tratta solamente di una curiosa coincidenza?
Per scoprirlo è necessario approfondire la storia della congiura di Maria Boeto contro Erode il Grande.
Secondo lo storiografo ebreo Giuseppe Flavio, colui che si occupò di far venire il veleno per uccidere il re Erode sarebbe stato un certo Teudione:
Sottoponendolo alla tortura, venne a sapere che Antipatro aveva fatto portare dall’Egitto per mezzo di Antifilo, uno dei suoi amici, un veleno mortale destinato a lui, che era stato ritirato da Teudione, zio di Antipatro (Guerra giudaica I, 592).
“Teudione” è il diminutivo del nome “Teuda”, che nella II Apocalisse di Giacomo era il fratello di Giuseppe e lo zio di Gesù:
Questo è il discorso pronunziato in Gerusalemme da Giacomo il Giusto e scritto da Mareim, uno dei sacerdoti. Egli lo narrò a Teuda, padre di questo Giusto, poiché era suo parente. Egli gli disse: “Affrettati! Vieni con Maria, tua moglie, e i tuoi parenti (II Apocalisse di Giacomo, 44, 10-16).
Teuda era un nome estremamente raro, anzi unico, che ricorre esclusivamente nella famiglia di Gesù. Il fatto che il fratello di Giuseppe fosse presente a corte di Erode insieme a Maria Boeto rafforza l’ipotesi che le due “Marie” siano in realtà la stessa persona.
La II Apocalisse di Giacomo ci informa che Teuda, il fratello di Giuseppe, era sposato con una certa Maria ed era padre di Giacomo il Giusto. Secondo i vangeli canonici, Giacomo il Giusto era uno dei quattro fratelli di Gesù:
Non è egli [Gesù, NdA] il falegname, il figlio di Maria, fratello di Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono qui tra noi? (Marco 6, 3).
A lungo si è dibattuto se i fratelli di Gesù menzionati nei vangeli fossero suoi fratelli o suoi cugini, come sostenuto dalla Chiesa cattolica. In realtà l’analisi filologica non ammette repliche: delle 343 volte in cui il termine “fratello” ricorre nel Nuovo Testamento, vi è solo un caso in cui il termine viene utilizzato nell’accezione di “fratellastro”, del resto viene usato sempre nel significato di “fratello”, in nessun caso di “cugino”. Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda erano realmente i fratelli di Gesù, o al massimo i suoi fratellastri. Infatti la II Apocalisse di Giacomo conferma che Maria allattò Giacomo al seno.
Ma allora perché Giacomo viene definito “nipote di Giuseppe” e “figlio di Teuda”?
L’unica soluzione è che Maria debba aver sposato prima Teuda e poi, alla morte prematura di questo, suo fratello Giuseppe. Infatti era consuetudine tra gli Ebrei dell’epoca che un uomo sposasse la vedova del fratello se questa aveva figli piccoli che non potevano sostenerla economicamente. Dagli Atti degli Apostoli 5, 36 sappiamo infatti che Teuda morì precocemente, prima del 6 d.C.:
Qualche tempo fa venne Tèuda, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quanti s’erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla.
Dai vangeli apocrifi sappiamo che i fratelli minori di Gesù, Giacomo e Giuseppe, erano già nati quando Maria fuggì in Egitto; questa è la prova che Maria sposò prima Teuda e solo dopo la sua morte sposò Giuseppe.
Nei vangeli canonici Paolo di Tarso diede l’ordine di censurare Teuda e di tacere l’importanza dei fratelli di Gesù, in quanto egli ebbe un grave litigio con Giacomo, che Gesù aveva designato suo erede e successore (Vangelo di Tommaso, 12). Giacomo era fedele alle tradizioni ebraiche, mentre Paolo voleva abolirle, così nel 49 d.C. i due litigarono (Atti degli Apostoli, 15) e Paolo creò una nuova comunità cristiana che crebbe velocemente con l’aiuto delle sue amicizie influenti nell’impero, mentre quella di Giacomo andò morendo.
Gli evangelisti, allievi di Paolo di Tarso (Lettera a Filemone, 24), per delegittimare Giacomo il Giusto e i suoi fratelli, veri eredi di Gesù, inventarono che essi erano figli di Teuda e della sorella di Maria, anch’ella di nome Maria (Giovanni 19, 25; Matteo 27, 56). Attribuendo Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda come figli di una fantomatica “Maria”, sorella di Maria madre di Gesù, li fecero passare come “cugini” di Gesù, contraddicendo gli stessi vangeli che invece affermavano poc’anzi che erano in realtà fratelli o fratellastri di Gesù!
Finora abbiamo visto come Maria, madre di Gesù, fosse di stirpe sacerdotale, in quanto “della stessa stirpe” di Elisabetta, madre di Giovanni il Battista. Ma a quale famiglia sacerdotale appartenevano Maria e sua cugina Elisabetta?
Per determinare se la madre di Gesù fosse Maria Boeto, è fondamentale capire se appartenessero alla stessa stirpe sacerdotale o a una diversa.
Secondo il Talmud, uno dei testi sacri dell’ebraismo, la madre di Giovanni il Battista (chiamato “Giovanni il Nascosto” nel Talmud) era figlia di un certo Onia, un sacerdote soprannominato “il Giusto” che aveva il potere magico di far piovere (Ta’anith 23b). Anche Giuseppe Flavio ci parla di questo personaggio:
Ora un certo Onia, che ha nome Giusto e caro a Dio, in un periodo di siccità pregò Dio di fare terminare la calamità, e Dio ascoltò la sua preghiera, e mandò la pioggia (Antichità giudaiche XIV, 22-2).
Secondo il Talmud, i discendenti di Onia il Giusto avevano il potere di far piovere: così fecero anche suo nipote Giovanni il Battista e un altro nipote chiamato Abbà Hilkiah (Ta’anith 23a). Il soprannome di “Giusto” derivava dal sommo sacerdote Simone il Giusto (Antichità giudaiche XII, 43) e attraverso lui giunse a Onia il Giusto per arrivare infine a Giacomo il Giusto, fratello di Gesù, che in quanto loro discendente aveva anch’egli il potere di far piovere:
Una volta, durante una grave carestia, Giacomo il Giusto sollevò le mani verso il cielo e pregò; subito il cielo fece cadere la pioggia (Epifanio, Haereses, 78, 14, 1-3).
Nella prima lettera di Giovanni 2,1 anche Gesù viene soprannominato “Gesù Cristo Giusto” e anche lui aveva il potere di gestire le condizioni metereologiche (cfr. Mt. 8, 23-27 e parall.).
Sempre nel Talmud troviamo un altro “produttore di pioggia” discendente di Onia il Giusto: Onia Nicodemo Boeto, nome con cui nel Talmud è conosciuto lo stesso Nicodemo che si occupò della sepoltura di Gesù Cristo.
Secondo la legge ebraica dell’epoca, solo ai familiari del defunto era concessa la sepoltura. Questo conferma che Onia Nicodemo Boeto era parente di Gesù, in quanto entrambi discendenti di Onia il Giusto.
Questa è la prova che Gesù, attraverso sua madre Maria, discendeva dalla stirpe sacerdotale dei Boeto, che a loro volta discendevano da Onia il Giusto. Insomma, Maria madre di Gesù e Maria Boeto appartenevano alla stessa famiglia sacerdotale, a ulteriore conferma che stiamo parlando della stessa Maria, che nelle opere di Giuseppe Flavio è conosciuta come “Mariamme”, forma grecizzata nel nome ebraico “Miriam”. Il fatto che Giuseppe Flavio utilizzi la variante greca del nome non deve stupire, dal momento che egli scrive in greco e che molti personaggi dei vangeli utilizzano la variante greca o latina dei loro nomi, come Teuda/Cleopa, Saulo/Paolo, etc.
Sia i vangeli (cfr. Gv 3, 1-21, etc.) sia il Talmud (Sanhedrin 43a) annoverano Onia Nicodemo Boeto tra i discepoli di Gesù. Ciò che più stupisce è che, secondo il Talmud, Nicodemo era padre di Marta e Maria Boeto (cfr. Yoma 18a, b. Ket 66b, etc.), esattamente le stesse Marta e Maria di Betania che unsero i piedi di Gesù, il quale risorge dai morti il loro fratello Lazzaro.
Secondo il vangelo di Giovanni, Gesù voleva molto bene a Marta Boeto e a Maria Boeto (da non confondere con l’altra “Maria Boeto”, terza moglie di Erode), tanto che si fermava spesso come ospite a casa loro (Gv 11, 1-5). Alcuni indizi tratti dal Talmud indicherebbero che Maria Boeto sposò infine Giacomo il Giusto, fratello di Gesù, di cui divenne vedova nel 62 d.C.
Insomma da questo studio emerge come Gesù non solo fosse molto vicino alla famiglia sacerdotale dei Boeto, ma ne era addirittura discendente attraverso sua madre Maria. Dal momento che i Boeto erano sacerdoti ebrei in Egitto (Guerra giudaica VII, 421-423), si capisce a questo punto perché Maria si rifugiò proprio in quel paese per sfuggire alla persecuzione di Erode.
Ricapitolando, abbiamo due “Marie”, entrambe appartenenti alla famiglia sacerdotale dei Boeto, entrambe provenienti dall’Egitto, che nel 5 a.C. fuggono da Erode. Mentre Maria Boeto viene accusata di cospirazione insieme a Teuda, Maria madre di Gesù risulta essere stata moglie di Teuda, nome unico in tutta la letteratura antica, dopo la cui morte sposò suo fratello Giuseppe, in un matrimonio meramente formale che permise a Giuseppe di prendersi cura economicamente della moglie e dei figli del fratello defunto.
Nel prossimo articolo cercheremo di comprendere chi fosse il vero padre di Gesù e perché le fonti ebraiche e greche accusarono Maria di adulterio nei confronti di suo marito.
Alessandro De Angelis, scrittore e ricercatore
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